Martina Franca è la nostra casa comune, e come tale dobbiamo prendercene cura in maniera costante. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, insieme, perché nessun cittadino o ospite si deve sentire escluso dai diritti e dai doveri. La nostra casa comune è, come tutte le altre che ci circondano e a cui siamo legati per storia, tradizioni e cultura, oggetto e soggetto dei fenomeni che determinano il benessere dei suoi abitanti. Alcuni di questi è possibili prevederli e governarli, altri invece sfuggono da ogni tipo di previsione. Abbiamo insieme affrontato la crisi e l’emergenza della pandemia del 2020, dando prova di essere una comunità unità, coesa, capace di superare insieme la piena che ci ha investiti. Grazie alle nostre imprese e alle nostre associazioni di volontariato, grazie alla disponibilità dei cittadini, siamo state tra le prime comunità in Italia a produrre e distribuire mascherine gratis. Un esempio di organizzazione e di risposta ai problemi improvvisi che possono presentarsi.
Così come in una casa è necessario svolgere attività di manutenzione ordinaria perché rimanga funzionale e integra per i suoi abitanti, così a Martina Franca è stato necessario rimettere in ordine e verificare le condizioni della struttura dopo anni di abbandono. Ora che la struttura è stata messa in sicurezza siamo pronti per progettare i nuovi spazi, pronti per raccogliere e accogliere le sfide dello sviluppo della città e dei suoi cittadini.
Non solo la crisi pandemica ha mostrato a tutti la fragilità del sistema di cui facciamo parte, ma la crisi successiva e le tensioni belliche, le pressioni migratorie, la crisi delle risorse energetiche, l’emergenza climatica, ci devono costringere a immaginare e progettare una città come se fosse una nave capace di affrontare ogni tipo di mare e di resistere e fornire rifugio e benessere ai suoi abitanti. Come una nave, però, ha bisogno che ognuno, anche i passeggeri, facciano la propria parte, così abbiamo immaginato la Martina Franca del futuro come un luogo dove tutti siano messi nelle condizioni di contribuire al benessere collettivo, attraverso la rimozione di ostacoli, spesso solo comunicativi, alla partecipazione effettiva. Sarà data priorità all’ascolto dei cittadini, anche attraverso strumenti innovativi, coinvolgendo i cosiddetti corpi intermedi (associazioni, sindacati, partiti, congreghe…) il cui valore è fondamentale come luogo di elaborazione e di proposizione. La politica, perdendo quel ruolo di guida assoluta, svolge sempre più un ruolo di coordinamento tra le parti, sull’insegnamento del compianto Guglielmo Minervini, che considerava la pratica politica come strumento generativo di comunità, fondata sull’ascolto, per individuare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative, al fine di favorire uno sviluppo armonico del territorio. In tal senso la partecipazione non è più un diritto ma un dovere su cui si fonda l’essere cittadini di Martina Franca, parte di una comunità.
È intenzione di questa Amministrazione, governando la nave nei mari che verranno, creare le condizioni perché la città del futuro possa affrontare qualunque scenario, a cominciare dalla crisi energetiche. È nostro dovere impegnarci affinché si sviluppino processi di autonomia energetica, fondati su una visione complessiva della sostenibilità. Questa Amministrazione è consapevole e fa suoi gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, chiamati Agenda 2030, e si impegna a promuovere processi di educazione in tal senso, per declinare a livello locale le sfide globali.
L’ascolto sarà la pratica fondamentale attraverso la quale, insieme, la città troverà risposte ai problemi e visioni comuni sul quale fondare il futuro. Sarà cura di questa Amministrazione eliminare le barriere alla partecipazione e alla condivisione, consapevole che ogni cittadino può e deve fare la propria parte. La città è culla di eccellenze artistiche, culturali, imprenditoriali e accademiche e abbiamo il dovere di valorizzarle perché partecipino allo sviluppo della comunità. Sarà cura di questa Amministrazione creare le condizioni perché gli eventi internazionali e di valore che si svolgono in città possano riverberare i propri risultati su tutta la cittadinanza perché come tutte le eccellenze sono patrimonio comune della città.
Su una nave che si prepara ad affrontare i mari difficili, con l’obiettivo di arrivare al Grande Blu, nessuno può sentirsi escluso nel dare la propria parte, a seconda delle proprie disponibilità, consapevoli che ogni seppur apparentemente insignificante mansione serve al benessere e allo sviluppo collettivo. Così come l’Amministrazione è chiamata a dare il proprio meglio, così lo è la comunità, perché nella complessità tutto è connesso, tutto è città. Con questa consapevolezza l’Amministrazione si impegna a non perdere mai una costante visione di insieme, misurando gli effetti delle proprie decisioni in maniera multidisciplinare e multidimensionale.
Le sfide che siamo chiamati ad affrontare saranno più facili se la nostra nave sarà parte di una flotta, composta dalle comunità vicine e lontane, a partire dai nostri vicini della Valle d’Itria. Stare insieme sarà la prerogativa di questa Amministrazione che si impegnerà per avviare il processo dell’Unione amministrativa dei Comuni e dalla creazione di un unico brand.
Da soli si va veloci. Insieme si va lontano.
Per questo la stessa scrittura di questo programma è stata partecipata. Nel giro di pochi giorni sono arrivate oltre duecento proposte, segno che la città ha voglia di dire la propria, di partecipare, di contribuire. Una città che si sente chiamata a dire la propria può dare il meglio di sé e questo è quello di cui abbiamo bisogno per innovare, crescere, stare bene. Sarà possibile, attraverso una strategia fondata sull’ascolto anche con strumenti digitali, contribuire alla crescita della città, attraverso un meccanismo di feedback continuo, tale da permettere a questo programma di non essere mai chiuso, anzi, di essere disponibile ad un continuo e costante miglioramento. Si potrà contribuire attraverso appositi strumenti di partecipazione progettati per coinvolgere sempre i martinesi.
“Martina è sempre vestita da città; solo in qualche vicoletto si mostra in maniche di camicia, ma è camicia nuova non quella della nonna.” (Cesare Brandi, Martina Franca)
Il Centro Storico di Martina Franca è il cuore della città, antico, bianco e di pietra polverosa, rappresenta le radici della nostra comunità. La città antica, nonostante la storicità delle architetture, ospita al suo interno residenti, attività artigianali e commerciali e luoghi di rilevanza turistica e culturale. La valorizzazione del centro storico di Martina Franca, è un tema di vitale importanza per la sua cittadinanza poiché racchiude non solo la conservazione del patrimonio materiale e immateriale della città, ma per le sue potenzialità in termini di cultura, turismo e vivibilità quotidiana. Il centro storico è il nostro luogo identitario.
Negli ultimi anni la parte antica di Martina Franca è divenuta il terreno dove si realizzano alcune tendenze e dinamiche socioeconomiche interessanti: da un lato l’acquisto e la ristrutturazione delle case da parte delle giovani coppie, dall’altro l’insediamento di locali, anche notturni. Inoltre si sono moltiplicate anche le strutture ricettive. In questa fase storica è fondamentale avere una visione complessiva dello sviluppo del centro storico, strettamente legato a quello della città nella sua interezza e dell’agro, al fine di poter gestire queste dinamiche e non esserne, con i martinesi, vittima.
La complessità del tema andrà affrontata con approccio multidisciplinare e multilivello affinché tutti gli attori coinvolti trovino l’adeguata rappresentanza e le loro istanze trovino collocazione all’interno di un dibattito costruttivo, e per questo motivo è impegno di questa Amministrazione quella di favorire un confronto aperto e permanente, che coinvolga i cittadini nelle loro rappresentanze. È necessario individuare, insieme, una strada che permetta da un lato l’aumento della residenzialità permanente, strumento di difesa e di valorizzazione del centro storico, e dall’altro l’utilizzo del quartiere per scopi ludici e turistici, nella giusta misura.
I molti livelli interpretativi di questa porzione di territorio vedono il paese dall’alto come una enorme scatola meravigliosa al cui interno si intrecciano e si scontrano diverse funzioni. Affinché si risolvano e trovino risposta i vari intrecci, la proposta di redazione di un Piano Integrato del Centro Storico trova collocazione in quanto strumento partecipato volto alla risoluzione e regolamentazione delle azioni e modus vivendi della porzione di territorio.
Alla base dello studio andranno poste le istanze di tutti coloro che sono coinvolti, trattate in un contesto pari dignitario tra residenti, commercianti, operatori culturali, operatori turistici e tutti gli operatori del settore ristorativo e ricettivo.
La vivibilità del quartiere, in termini di qualità della vita dei residenti, andrà migliorata attraverso interventi integrati che arricchiscono il centro di servizi primari e secondari ed interventi di incentivo alla ripopolazione, come ad esempio incentivi TARI sulle ristrutturazioni edilizie, incentivi all’apertura di attività lavorative di ogni tipo compatibile col tessuto edilizio e miglioramento della sicurezza interna con adeguamento delle pavimentazioni e dell’illuminazione delle vie, con la possibilità di generare piccole aree a parcheggio interne per mezzi sostenibili e avviando progetti di sicurezza partecipata, con il coinvolgimento di residenti e esercenti.
Negli ultimi anni si è rilevato un alto potenziale turistica del centro antico, valorizzato anche attraverso attività commerciali con destinatari i più giovani. Tale presenza contribuisce a fornire una immagine del passeggio serale non solo multigenerazionale ma anche vitale e stimolante che contribuisce ad aumentare l’attrattiva dei turisti. Di contro, tali attività, in un contesto di regolamentazione di tipo puntuale e non partecipato, genera contesti di attrito tra i diversi attori del centro storico a volte inaspriti da episodi singoli di maleducazione.
Numerose sono state le segnalazioni di disagio anche grave, sia verso l’Ente comunale che verso le forze dell’ordine. Positivo è stato il riscontro da parte degli abitanti del centro storico per l’utilizzo degli steward privati.
La pianificazione strategica applicata all’intero quartiere si dovrà occupare di incentivare e elevare a rango di pregio tutti quei valori contenuti nella comunità e di mitigare e affievolire gli aspetti di contrasto attraverso la concertazione tra le parti e la regolamentazione inderogabile, ma anche attraverso soluzioni creative.
In particolare, all’interno di una pianificazione di zona, potranno essere regolamentate univocamente le modalità di gestione delle attività di intrattenimento di impatto con il centro abitato, secondo orari regolamentati sia per quanto alle emissioni sonore e sia per quanto alla somministrazione di cibo e bevande al tavolo.
In tale contesto, l’istituzione di un tavolo permanente per il centro storico, con la rappresentanza di tutti i soggetti presenti nella vita della città potrà essere di solido supporto a tutta la cittadinanza nonché all’amministrazione stessa. Il primo fine del tavolo permanente è la redazione di un Protocollo di intesa tra i vari attori, per definire i modelli e le pratiche di vivibilità del centro antico.
All’interno del confronto dialettico tra le parti potranno essere regolamentate proposte quali la istituzione di sistemi di incentivo e particolari agevolazioni frutto del confronto con altri Enti per le attività di intrattenimento, ad esempio per particolari eventi o serate settimanali, da realizzarsi nel rispetto dei residenti e del patrimonio architettonico esistente.
La presenza di un tessuto associativo giovanile particolarmente attivo in città suggerisce una soluzione per la gestione della cosiddetta “movida” attraverso una strategia di “peer education” volta a coinvolgere da un lato i giovani volontari, dall’altro gli esercenti, per un’attività di prevenzione e contrasto del disagio. L’utilizzo del centro storico come sfondo per attività di divertimento da parte dei più giovani comporta a medio termine una diffusione di conoscenza dei luoghi e del nostro patrimonio, attraverso una promozione indiretta. Se da un lato sembra semplice affrontare in maniera radicale i precipitati negativi della cosiddetta “movida” dall’altro è opportuno considerarne gli aspetti positivi, la cui ricaduta si potrà avere a medio e lungo termine.
Parlando dell’immenso patrimonio architettonico della città antica, si evince la necessità di incrementare quanto esistente con più precise linee guida sul decoro urbano e sulla coerenza architettonica, ma soprattutto di sostenere uno studio approfondito del degrado diffuso, affinché possa sfociare in un Piano di Recupero del Centro Storico che tra sostegno pubblico e iniziativa privata costituisca uno strumento propositivo per riportare le architetture di tutto il quartiere al rango di pregio che le compete. A tal scopo si propone l’istituzione di un Ufficio Tecnico dedicato affinché l’attivazione di progetti ed opere incontri iter autorizzativi dedicati. Attività di recupero e progetti di valorizzazione, saranno accompagnate da iniziative di sensibilizzazione al rispetto come ad esempio servizi di “peer education” in collaborazione con associazioni e gruppi giovanili operanti sul territorio. Sarà impegno di questa Amministrazione quello di individuare e avviare alla risoluzione tutti gli ostacoli per l’insediamento di nuove attività artigianali (anche digitali) nel centro storico, giusta evoluzione degli antichi mestieri che un tempo popolavano le viuzze bianche.
Il quartiere Carmine, protetto all’ingresso da strade strette, ha voglia di mettere a disposizione della città la propria bellezza, a cominciare dall’affaccio sulla Valle d’Itria, una fortuna che non tutti hanno. I cittadini chiedono maggiore cura degli alberi e eventualmente uno sfoltimento e alcuni piccoli servizi a disposizione di bimbi e anziani nella villa. Per i primi dei giochi, per i secondi tavoli dove poter passare il tempo giocando a carte. Nel progetto della nuova Villa Carmine, già approvato, è previsto tutto questo. I cittadini chiedono più sicurezza, con l’installazione di videocamere anche a livello superiore della villa e un potenziamento dell’illuminazione. Il Carmine, strettamente legato al centro storico, è un diamante grezzo che potrebbe brillare con pochi ma fondamentali accorgimenti.
Sembra che basti poco per migliorare la qualità della vita del quartiere Fabbrica Rossa. La passeggiata a piedi per le sue vie, la chiacchierata al parco del Votano, una volta selva oscura e ora invece spazio aperto e luminoso, sono state un momento di ossigeno, di respiro per tutti. C’è voglia di offrire ai bimbi e agli anziani spazi protetti e sicuri dove passare il tempo libero, c’è voglia di aria pulita. A partire dalla villetta della Santa Famiglia, che andrebbe migliorata e permettere al parco del Votano di avere anche spazi per ricaricare le bici elettriche. Un quartiere felice è quello che ha spazi sociali dove le persone si incontrano senza impegno, per passare del tempo insieme. Un quartiere illuminato adeguatamente, con meno macchine e magari più parcheggi, sarà un quartiere più felice.
Il Centro Storico è di tutti, ma tutti devono prendersi delle responsabilità. A cominciare dai suoi residenti che hanno in custodia il cuore della città, passando per i commercianti, che devono tutelarla dall’abuso. Si chiede la possibilità di facilitare l’insediamento di nuove attività imprenditoriali, ma ci impegniamo affinché non siano solo attività di somministrazione ma anche artigianali. Gli abitanti chiedono più pulizia e attenzione lungo le strade che non siano quelle principali, e una strategia contro l’invasione dei piccioni. Si chiede più sicurezza, ma quella che serve è quella partecipata. Migliorare l’illuminazione, utilizzandola per creare percorsi suggestivi e in generale portare persone in tutti i vicoli, permette di portare la luce del sole dove nel buio si insediavano attività di dubbio valore. In generale si chiede più presenza istituzionale, più decoro, più attenzione e in generale noi ci impegneremo a far sì di coinvolgere in maniera permanente i cittadini nella gestione e nella cura del cuore di Martina Franca. E perché no, anche installando una mostra permanente, anche di fumetti.
L’incontro di lunedì 06 giugno al quartiere Montetullio è stato sicuramente uno dei più partecipati dai suoi abitanti, una popolazione di giovani e famiglie che da tempo hanno investito nella zona, un’area con moltissime potenzialità a due passi dal centro.
Negli ultimi anni di passi in avanti ne sono stati fatti molti, come hanno spiegato il Candidato Sindaco Gianfranco e la rappresentanza di candidati Consiglieri della zona intervenuti alla tappa del tour, e tanti ancora ce ne sono da fare.
La richiesta che va per la maggiore è sicuramente quella di avere servizi commerciali (farmacia, supermercati, servizi postali, bar) così da rendere il quartiere il più autonomo possibile dalla città.
C’è la volontà da parte dei residenti di diventare una zona attraente per i turisti attraverso la valorizzazione della flora mediterranea e delle Murge con la creazione di un’area adibita allo studio e alla preservazione delle specie, o l’allestimento di percorsi ciclabili verso il bosco delle Pianelle.
Il miglioramento di Montetullio passa anche e soprattutto dalla messa in opera di infrastrutture per la socialità e il welfare come una free nursery con area protetta per l’allattamento, cambio e scaldavivande per i bambini, l’allestimento permanente del campo da basket già presente, un’area per i cani.
Ultime non per importanza, le migliorie da apportare alla viabilità come l’installazione di rallentatori della velocità e autovelox, il miglioramento dell’illuminazione pubblica, la riapertura della strada per Montetullio e la sistemazione e l’utilizzo di strade private a uso pubblico. Infine, grande sensibilità è stata espressa dai cittadini verso l’implementazione del trasporto pubblico con il potenziamento dei collegamenti di bus verso il centro, anche in orari serali, e per la zona Pergolo sede di diverse scuole e l’installazione di postazioni per il bike sharing.
Il quartiere della Sanità sarà oggetto di un importante piano di investimenti PNRR con un progetto, già approvato, che vede la piazzetta antistante la Chiesa diventare uno dei fulcri della socialità cittadina. Essa verrà infatti ampliata, dando spazio ad uno skatepark, a un parchetto con i giochi per i piccoli della zona, a vasche per la raccolta delle acque meteoriche. A corollario non mancheranno aree verdi e parcheggi per una maggiore fruibilità dell’impianto.
Dall’incontro tra i cittadini, il candidato Sindaco e i consiglieri candidati tenutosi martedì 07 giugno è emerso grande entusiasmo verso il progetto e nuove idee che sono state raccolte per farne tesoro e migliorare ancora di più l’aspetto e la vivibilità del quartiere. È stata infatti chiesta maggiore attenzione verso la pulizia delle caditoie su via Sanità e la manutenzione di alcuni tratti stradali dissestati, anche attraverso l’acquisizione di aree private di interesse pubblico; la riqualificazione dell’area verde di via delle Arti – via Fullone sul modello del parcheggio di via del Tocco; la realizzazione di dossi rallentatori su via Guicciardini; una soluzione al dislivello del quartiere che porta all’allagamento di strade e immobili a piano terra; la raccolta delle acque piovane lungo il percorso con pendenza inversa e un piano di manutenzione delle opere realizzate (come gli zampironi).
Oltre al focus sull’urbanistica, grande rilevanza viene data alla socialità. Tra le proposte raccolte, infatti, emerge l’esigenza di realizzare un campetto da pallavolo o beach volley, un’area cani per gli amici a quattro zampe, uno spazio adibito al coworking o allo studio in compagnia, un centro per la socialità che dia la possibilità agli anziani di non restare soli.
Le richieste di queste migliorie sono ora parte integrante del programma del Candidato Sindaco, una volta verificata la fattibilità. L’obiettivo del tour nei quartieri è stato proprio l’ascolto, la condivisione e la partecipazione attiva dal basso, linfa vitale per accrescere la fiducia tra le Istituzioni e la città
“Un piccolo miracolo appartato e tranquillo, il riflesso tutto di fantasia d’una cultura per sentito dire, come fosse polline, venuto da lontano, portato dal vento e lì caduto” (Cesare Brandi)
Martina Franca è in Valle d’Itria e la Valle d’Itria è anche Martina Franca. Uniti dal punto di vista geografico e territoriale, i paesi che ne fanno parte, in particolare Locorotondo e Cisternino, sono affini per cultura, storia, tradizioni, architettura e vocazioni economiche e turistiche. Occorre individuare nuove strategie che superino la tradizionale divisione amministrativa in tre province diverse – Taranto, Bari e Brindisi – e strutturarsi anche dal punto di vista dei servizi alla cittadinanza come un unico comprensorio.
Un passo avanti è stato compiuto con la sottoscrizione, nel 2018, del protocollo d’intesa per la promozione condivisa, firmato dai rappresentanti dei Comuni di Martina Franca, Locorotondo, Cisternino, Ostuni, Alberobello e Ceglie Messapica o la definizione di una unica stazione appaltante definita “Valle d’Itria” tra i comuni di Martina e Cisternino. Una strada, questa, da seguire anche in altri ambiti, considerando la stretta relazione tra i cittadini dei diversi comuni, spesso pendolari o trasfertisti per motivi di lavoro, o per motivi ludici o familiari.
È necessario avviare un processo di riconoscimento di un’unica identità della Valle d’Itria, di cui Martina Franca può avere un importante peso, che permetta ai cittadini di riconoscersi in una nuova unità territoriale e alle Amministrazioni di lavorare di concerto per condividere servizi pubblici quali, ad esempio, la gestione dei rifiuti, o la pianificazione e la promozione dei calendari degli eventi.
Un ruolo importante lo avranno i trasporti pubblici e le reti di riferimento. Occorre potenziare la relazione tra Martina Franca e i comuni limitrofi dal punto di vista della mobilità sostenibile e dei nodi con le reti nazionali. Sarà potenziata l’offerta per una rete di collegamento di superficie per permettere ai cittadini di raggiungere velocemente, in maniera sostenibile e sicura i comuni della Valle d’Itria e di collegarsi alle reti di trasporto nazionale, come le stazioni di Trenitalia e gli aeroporti, più comodamente. Occorre quindi superare la divisione istituzionale e progettare un nuovo percorso di unione anche amministrativa come l’Unione dei Comuni.
Sarà necessario affiancare a questo percorso un approfondimento storico-geografico per evidenziare le comuni ascendenze tra i diversi paesi della Valle, e progettare anche la formazione scolastica per diffondere questo tipo di conoscenza, al fine di gettare le basi culturali per il riconoscimento reciproco di ciò che ci unisce e ciò che ci differenzia, riconoscendo in tutto questo un motivo di arricchimento.
Sarà necessario avviare anche un percorso condiviso per definire il “brand” della Valle d’Itria, inteso come la combinazione di diversi elementi (quali nome, slogan, logo, comunicazione, storia e reputazione) che funzionano come segno distintivo e identificativo del territorio. Un lavoro di unione culturale e amministrativa per gettare le basi del futuro del territorio.
Vogliamo realizzare un portale web, strutturato con le logiche di un vero e proprio Marketplace,dove far confluire le migliori aziende tipiche della Valle d’Itria, operanti nel settore dell’agroalimentare, del tessile, dell’artigianato e del turismo.
Ogni azienda avrà la possibilità di creare in pochi e semplici passaggi, una propria vetrina personalizzabile con l’inserimento di immagini, video, loghi, catalogo prodotti, testi descrittivi e molte altre funzionalità necessarie per una corretta gestione delle vendite online. Il portale verrà inoltre strutturato con pagine dedicate per la promozione del territorio, con la possibilità di pubblicare periodicamente notizie, eventi e qualsiasi ulteriore informazione utile per valorizzare e rafforzare il brand Valle d’Itria e del Made in Puglia.
Investire nel Pergolo, come quartiere degli studenti, coi servizi immaginati a loro misura, dalla biblioteca alla possibilità di fare sport, comporta un investimento anche in termini di mobilità. Dovremo immaginare un servizio di trasporto pubblico che offra corse continue, anche fino a tarda ora, e la possibilità di creare opportunità perché gli studenti si muovano in autonomia e sicurezza con bici e monopattini elettrici. Sarà inoltre cura di questa Amministrazione sondare la possibilità di avere sconti e abbonamenti convenzionati coi servizi di sharing.
“Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo.” – Lev Tolstoj
Laboriosi come formiche, i cittadini di Martina Franca si contraddistinguono da sempre per l’attenzione al lavoro. Esso, con l’impresa, hanno forgiato la città che abitiamo, attraverso anche la realizzazione di infrastrutture che oggi connotano il nostro territorio. Basti pensare allo sviluppo delle vinicole lungo gli assi viari e ferroviari più importanti che oggi hanno lasciato sul territorio importanti esempi di archeologia industriale. Mentre le vinicole fiorivano lungo la ferrovia del Sud-Est, i campi si riempivano di viti e i martinesi si dedicavano alle vendemmie, realizzando nei loro fondi trulli adibiti a palmenti. Così, quando lo sviluppo industriale del settore tessile si è diffuso, sono stati realizzati i primi capannoni industriali, capaci di ospitare decine di operai. La città si trasforma a seconda dell’uso e della necessità. Lo sviluppo dell’impresa e la ricerca del miglior lavoro per tutti sarà priorità di questa Amministrazione.
Sferzato dalle crisi, il distretto produttivo del tessile e abbigliamento martinese è sopravvissuto, salvaguardando le più preziose perle, in termini di qualità e di visione. Lungo la strada sono rimasti, purtroppo, moltissimi operai e moltissime operaie, che hanno dissipato nel tempo le competenze acquisite, oltre ad aver avuto la necessità di superare, spesso grazie all’intervento dei sindacati, i momenti della disoccupazione. Martina Franca deve far tesoro di quanto accaduto nei primi anni del 2000 e impedire che la città e le proprie forze produttive soccombano in una tempesta perfetta.
È nostra intenzione portare avanti con convinzione gli impegni sottoscritti nel Protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione del Made in Italy e dell’economia di prossimità del tessuto produttivo di Martina Franca, che ha visto, per la prima volta, attorno ad un tavolo, le più importanti espressioni delle organizzazioni datoriali e sindacali e della formazione: l’Università degli Studi del Salento, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, Confcommercio e Cna/FederModa, in particolare:
– lo sviluppo di un piano di sviluppo del territorio di Martina Franca centrato sul Made in Italy, con un particolare riferimento alla filiera del tessile/abbigliamento e del fashion/moda, e sulla crescita del commercio di prossimità;
– la realizzazione di attività di promozione del piano sul territorio regionale e nazionale, in collaborazione con le parti sociali, in particolare nell’ottica di favorire l’adozione di strumenti di protezione del Made in Italy;
– la promozione e il coinvolgimento dei comuni limitrofi, per potenziare lo sviluppo del territorio in un’ottica di sistema e per consentire il massimo coinvolgimento possibile di ogni amministrazione pubblica di prossimità;
– l’assunzione di iniziative per qualificare Martina Franca come città della buona moda, promuovendo la cultura manifatturiera, la sua storia;
– l’insediamento e lo sviluppo di filiere di produzione locali complete;
– la valutazione di effettuare degli sgravi fiscali sulle imposte locali a tutte quelle imprese che dimostrano di aver fatto investimenti privati sullo sviluppo della filiera territoriale completa della produzione tessile/ abbigliamento;
– la messa in atto di politiche per l’eliminazione di ostacoli sociali per le lavoratrici, considerando la predominanza di lavoro femminile nel comparto tessile/ abbigliamento e commercio.
L’attenzione nei confronti del settore tessile e delle confezioni, e più in generale del fashion, si concretizzerà favorendo lo sviluppo delle attività formative dell’istituto tecnico superiore per la moda Mi.Ti., al fine di attrarre sul territorio importanti realtà produttive e personalità di spicco del settore.
Sarà cura dell’Amministrazione impegnarsi nella realizzazione degli obiettivi del Piano di Sviluppo Economico, in particolare per quanto riguarda l’opera di raccordo tra pubblico, privato e mondo accademico per lo sviluppo del territorio e per la creazione di un’agenzia di sviluppo che, sulla scia dell’esperienza del Distretto Urbano del Commercio sia capace di mettere a terra iniziative per lo sviluppo delle imprese e del lavoro attraverso un’azione che tenga conto dell’interesse comune con modalità operative dell’impresa privata, in un’ottica di sussidiarietà e di assistenza.
Per raggiungere i migliori obiettivi di benessere, della qualità del lavoro e favorire la crescita delle imprese locali, l’Amministrazione sarà impegnata a promuovere l’attività di raccordo tra le diverse parti, e a trovare le coperture per favorire sul territorio l’insediamento di nuove imprese, in particolare guidate da giovani e da donne. A tal fine sarà avviato un percorso di interlocuzione con le parti firmatarie del Protocollo d’Intesa per il Made in Italy e con i maggiori istituti bancari del territorio per attivare uno sportello, anche digitale, per aiutare i giovani imprenditori ad intercettare fondi pubblici e a creare la propria start up, fornendo, qualora fosse possibile, un sostegno anche in termini di spazi e servizi.
Consapevole delle mutazioni della società e della diffusione del lavoro a distanza e dello smart working (in particolare nella sua declinazione meridionale “south working”), saremo impegnati a creare le condizioni migliori per il ritorno a casa dei lavoratori emigrati, siano essi giovani professionisti o maestranze, a partire dalla ricerca di spazi per la realizzazione di uffici condivisi, da affidare alla gestione di enti o associazioni per favorire sia l’insediamento sul territorio di nuove realtà di professionisti e imprenditoriali e la creazione di reti innovative e generative.
Per favorire l’insediamento di nuove imprese e la realizzazione di start up, l’Amministrazione si impegna a velocizzare per quanto concesso dalla legge le pratiche burocratiche e di attivare uno sportello dedicato, in collaborazione con le sigle sindacali e datoriali più significative.
Lo sviluppo economico di Martina Franca si muove non solo lungo le trame del tessile e dell’abbigliamento ma anche grazie al quotidiano impegno delle imprese del settore agro-alimentare. A tal fine questa Amministrazione intende favorire lo sviluppo del settore attraverso la creazione del distretto produttivo dell’agroalimentare che, sull’esempio del Protocollo per il Made in Italy, favorisca il dialogo e lo sviluppo di buone relazioni tra i diversi attori del settore, a cominciare dalle imprese agricole e di produzione dei prodotti latteo-caseari, vero motore di sviluppo della nostra comunità, capaci di portare alto il nome del nostro territorio nel mondo, grazie alle loro eccellenti produzioni. Non solo il capocollo di Martina Franca, prodotto capace di portare ovunque il nome della nostra città, ma anche la tradizionale forma di consumo della carne al fornello, che mette insieme il mondo produttivo e quello dell’accoglienza turistica. Il settore agroalimentare mette insieme la capacità produttiva con quella attrattiva, la bellezza con la bontà. È il punto di partenza per un modello di sviluppo sostenibile declinato alle nostre latitudini.
A tal fine è intenzione di questa Amministrazione impegnarsi per ridurre al minimo le pratiche per la ristrutturazione delle strutture agricole e per la loro rifunzionalizzazione, consapevole però che il paesaggio, l’ambiente e le bellezze del territorio sono motori altrettanto preziosi.
Forti dell’esperienza di gestione del lockdown dell’aprile 2020, l’Amministrazione comunale di Martina Franca intende puntare l’attenzione sullo sviluppo dei vari settori produttivi, consapevole di vivere in un mondo dove le comunicazioni, anche quelle commerciali, nonostante le apparenze, sono sempre più difficili e costose.
Una buona industria tessile e una buona industria agroalimentare devono produrre una società evoluta, capace di scegliere per il meglio, perché il meglio sono i prodotti delle filiere.
In tal senso il riconoscimento ottenuto dall’Associazione Nazionale Allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca segna un traguardo importante lungo la strada per la diversificazione dell’economia della città, segno che non si può prescindere dalla dimensione agricola e dell’allevamento, con le quali è opportuno sviluppare strategie d’insieme. In tal senso questa Amministrazione intende riportare al centro del dibattito culturale e associativo l’Asino di Martina Franca, il Cavallo Murgese e più in generale quella dimensione legata alla zootecnia che troppo spesso è tenuta ai margini del discorso pubblico. A tal fine si rende anche necessario un piano di controllo della fauna selvatica (cinghiali) oramai diventata un problema per gli agricoltori ma anche di ordine, sicurezza pubblica e sanitario.
L’Amministrazione di Martina Franca riconosce il turismo come terzo asset di sviluppo del territorio, capace di cercare e mettere in evidenza il meglio dei settori produttivi e di valorizzarne anche in termini di marketing i prodotti.
Il commercio di prossimità e il suo sviluppo sono priorità per questa Amministrazione, sia per il numero dei cittadini coinvolti sia per la qualità dei servizi offerti. Al di là delle straordinarie opportunità offerte dal commercio elettronico, è intenzione di questa Amministrazione proteggere i negozi di prossimità sia come attività produttive sia come presidi di buona socialità, nodi della rete della sicurezza diffusa e partecipata del territorio. Anche attraverso l’azione sinergica del Distretto Urbano del Commercio che coordina le attività dei Comitati di Via di Corso Messapia, Centro Storico, Viale della Libertà, è intenzione di questa Amministrazione favorire la creazione di raggruppamenti in tutti i quartieri di Martina Franca per condividere regole, opportunità e linee di sviluppo.
Saranno rimossi gli ostacoli all’insediamento sul territorio di realtà commerciali capaci di portare qualità di prodotti e di servizi e tutela del buon lavoro. In particolare sarà data priorità alle attività commerciali capaci di insediarsi senza consumare suolo e senza stravolgere l’assetto urbanistico di Martina Franca ma, invece, di valorizzarlo.
Il mercato settimanale sarà trasformato da tradizionale attività di compravendita in un’attrazione anche turistica, messo nelle condizioni di non impattare negativamente sul normale flusso cittadino, valorizzando i produttori locali, sull’esempio dei Mercati della Terra mensilmente organizzati da Slow Food.
Il Comune si impegnerà creare le condizioni perché la logistica delle imprese sia alleggerita e facilitata, anche attraverso la stipula di convenzioni e di accordi. Sarà data priorità alla relazione con la ZES jonica e con le altre regionali, al fine di favorire l’insediamento di nuove imprese che però contribuiscano allo sviluppo complessivo della città e il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi cittadini.
A tal fine diventa fondamentale ridurre le lungaggini burocratiche legate all’avvio di nuove attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, con modifica dell’attuale regolamento, al fine di favorire e non scoraggiare gli insediamenti, con particolare riferimento al centro storico.
Immaginiamo un’amministrazione comunale che si ponga come obiettivi la comprensione e lo studio del fenomeno del lavoro studentesco, la prevenzione del lavoro nero e precario, la realizzazione di misure a sostegno dei lavoratori più giovani. Sarà avviato un lavoro di confronto tra tutte le parti sociali per monitorare e guidare il fenomeno. Una città che punta e investe sempre più sul turismo non potrà mai dirsi virtuosa se anche solo una parte del lavoro in questo settore avviene sulle spalle di giovani sfruttati. Si tratta di un percorso di legalità ed educazione civica che l’Amministrazione comunale ha il dovere di attuare.
“La Scuola – così come la politica – ha il compito di formare i cittadini del domani e gli uomini di libertà” (Luciano De Crescenzo).
L’emergenza pandemica ha messo in risalto ancor più l’importanza della scuola: un’istituzione che sempre più spesso svolge un ruolo di ammortizzatore sociale e di argine ai fenomeni di intolleranza, disagio e diseguaglianza.
Negli anni passati abbiamo posto il diritto allo studio al centro della nostra azione amministrativa attraverso il Tavolo tecnico permanente della scuola. Continueremo, in maniera più forte, ad ascoltare la voce di docenti, famiglie e studenti martinesi.
Particolare attenzione si porrà al miglioramento della mensa per cui è in corso una nuova gara d’appalto: l’educazione passa anche attraverso ciò che mangiamo a tavola.
Vogliamo che la scuola e le attività culturali, in particolare quelle legate al teatro, viaggino di pari passo per consentire una maggiore partecipazione degli studenti alla vita culturale della città attraverso iniziative di inclusione sociale e cercando di gravare il meno possibile sulle economie familiari.
Attiveremo la “Rassegna del Teatro scolastico”, un progetto culturale durante il quale verranno presentati spettacoli prodotti dalla Scuola: il teatro e la scuola sono i luoghi preposti dove fare sintesi e in cui ritrovare un contatto con se stessi e con l’altro.
Importante sarà promuovere le libere donazioni di libri per arricchire le biblioteche scolastiche e incentivare così la lettura.
Il Miur ha in quest’ultimo biennio rilanciato i percorsi trasversali per l’Educazione civica. Il corpo docente spesso è costretto ad effettuare un collage didattico e interdisciplinare attraverso le diverse programmazioni annuali. Per questa ragione sarà compito dell’Amministrazione sostenere una partnership tra Comune e Scuola per promuovere percorsi di Educazione civica all’interno delle classi, mirati alla promozione delle radici locali. Saranno istituiti concorsi a premio e borse di studio riguardanti la storia politica cittadina durante i decenni della Prima Repubblica. Insieme all’educazione civica è fondamentale l’educazione alla sicurezza stradale per promuovere tra i giovani la cultura della sicurezza in strada (a piedi, in bicicletta, in moto, in auto o in monopattino).
Parlare di Scuola, inoltre, vuol dire interfacciarsi con le diverse problematiche riguardanti il trasporto pubblico, l’urbanistica e l’edilizia sostenibile. Sarà conservata la settimana corta ma si cercherà di riformulare l’orario giornaliero per eliminare la giornata prolungata del mercoledì. Si auspica il mantenimento degli ingressi e delle uscite scaglionate per non gravare sul traffico cittadino, così come un miglioramento del servizio scuolabus.
Continueremo lungo la strada dell’autonomia e dell’efficientamento energetico delle scuole. Il quartiere Carmine, interessato in diversi decenni da una intensa edificazione e presenza di plessi scolastici di ogni ordine e grado è ormai quotidianamente luogo di un elevato afflusso di auto incompatibile con la viabilità, condizionata dalla presenza di edifici storici e con gli spazi pubblici esterni agli istituti scolastici insufficienti e che non garantiscono adeguati livelli di sicurezza. Lungo il sentiero tracciato dalla passata amministrazione, ci attiveremo per presentare un progetto utile al trasferimento di tutto o parte l’I.C. Chiarelli, ubicato nello stesso quartiere, in un’area prossima e più accessibile, al fine di decongestionare il traffico.
“Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri (Antonio Gramsci)
Martina Franca è sicuramente uno dei centri culturali più rappresentativi del territorio poiché con la sua storia, le sue tradizioni, il suo Barocco, l’elevato numero di scuole di musica, di danza, di teatro, le sue associazioni culturali e, non ultimo, uno dei più importanti festival musicali al mondo, il Festival della Valle d’Itria giunto alla sua quarantottesima edizione, non può che trovare nella sfera culturale un polo di produttività di grande importanza.
A tal proposito vanno rilevate una serie di iniziative che saranno intraprese al fine di continuare e migliorare l’ottimo lavoro realizzato in questi dieci anni che hanno portato Martina Franca ad essere una città maggiormente vissuta, conosciuta e visitata grazie a concerti di livello mondiale, a numerosi film, a trasmissioni televisive in onda sulle reti nazionali e pubblicità, che l’hanno vista meravigliosa protagonista.
Il buon lavoro, quindi, non si ferma mai e può sempre essere migliorato!
Il primo passo in direzione di questa visione strategica sarà quella di assegnare all’Assessorato alle Attività Culturali una nuova menzione, “Assessorato alle Attività Culturali e Alle Associazioni del Terzo Settore” al fine di inglobare in modo “istituzionale” gli Enti del Terzo Settore, coinvolgendo direttamente e permanentemente tutte le realtà che a Martina Franca producono cultura e, quindi, economia e sviluppo, attraverso una serie di “Tavoli Tecnici/Artistici” che saranno composti proprio da coloro che compiono importanti sforzi per realizzare eventi, incontri culturali, spettacoli teatrali e cinematografici. Metteremo in relazione tutte le realtà mediante reti di associazioni con percorsi di co-programmazione e co-progettazione, aprendo le porte delle sedi comunali al fine di favorire una diretta comunicazione tra uffici – e quindi tra “burocrazia” – e realtà associative in modo tale che il lavoro non potrà che essere proficuo e, soprattutto, gratificante, non più gravoso, anche attraverso la rigenerazione dell’Albo delle Associazioni.
Ci sembra utile qui evidenziare alcuni eventi che hanno attribuito e attribuiscono a Martina Franca particolare pregio e prestigio e che hanno ispirato, in questi anni, anche le idee contenute in questo programma: le Giornate nazionali delle Dimore storiche (fine maggio) con accesso a diversi luoghi chiusi come palazzi e cortili privati; la Biennale delle Memorie con ItaliaDecide ed Enciclopedia Treccani; le Giornate FAI di primavera (con l’apertura e la visita di beni culturali ritenuti marginali e chiusi nella più generale eredità culturale della città, per inserire i beni culturali in un più ampio circuito); “Martina Angioina”, la Festa civile di Martina per il 12 agosto di ogni anno per ricercare l’identità storico-culturale di Martina legata al riconoscimento istituzionale da parte di Filippo I d’Angiò dell’insediamento demico del Casale della Franca Martina; le Giornate europee del Patrimonio culturale (fine settembre); la Festa dei Lettori che negli ultimi anni ha evidenziato una grossa partecipazione di bambini, in compagnia dei loro genitori, in collaborazione con l’Associazione “I Presìdi del Libro”; i Seminari di autunno e di marzo dedicati al dialogo tra le diverse civiltà del Mediterraneo con scrittori e poeti provenienti dalle principali aree di crisi militari e geopolitiche; i Colloqui di Martina Franca, evento che unisce numerose imprese impegnate ad animare un dibattito culturale finalizzato ad uno sviluppo economico e sociale che sia rispettoso dell’uomo e dell’ambiente; COATurier, l’evento dedicato alla moda organizzato in Valle d’Itria; PianoLab che in questi anni ha visto la partecipazione di artisti di fama mondiali, come Yiruma e Ludovico Einaudi; il Festival del Cabaret della Città di Martina Franca, i cui ospiti, concorrenti e vincitori sono protagonisti di show trasmessi sulle reti televisive nazionali; ancora, Martina Vento d’Estate la rassegna di eventi nell’Atrio dell’Ateneo Bruni, che ha visto sul palco artisti come Enrico Lo Verso e Massimo Ranieri oltre ad aver ospitato gli spettacoli delle Compagnie Teatrali del Territorio con enorme affluenza di pubblico.
Ai numerosi eventi già consolidati quindi, alcuni dei quali sopra riportati, a cui vanno aggiunti, a titolo esemplificativo e non esaustivo anche “Il Festival dei Sensi”, il “Festival dell’Immagine”, “Manuscripta – Festa della Letteratura a Fumetti”, “Estensioni”, abbiamo pianificato – in questo nuovo percorso che ci attende – rassegne culturali organizzate per macrotemi, Festival del Cinema, Festival della Filosofia, Festival del Libro, Festival di Teatro per bambini e per le loro famiglie, oltre a consentire ai nostri cittadini, alle scuole di formazione e ai nostri giovani talenti di partecipare alla Giornata Mondiale del Teatro (27 Marzo), alla Giornata Mondiale della Danza (29 Aprile), alla Giornata Mondiale della Musica (21 Giugno), alla Giornata Mondiale del Jazz (30 Aprile), questi ultimi appuntamenti fissi che si realizzano in tutto il mondo in giornate specifiche dell’anno coinvolgendo intere città e a cui la nostra Martina Franca non può più mancare.
L’ Amministrazione Comunale, negli ultimi mesi del suo operato, ha dotato la città di un Teatro dalla suggestiva denominazione Piccolo Teatro Comunale “V. Cappelli”, cui assegneremo un Direttore Artistico, dando anche vita ad una Scuola di Alta Formazione per Attori, con possibilità di accedere alle Scuole Teatrali dei Teatri Stabili diffuse sul territorio nazionale, offrendo così ai nostri talenti il modo per affacciarsi in modo serio e professionale sia alla loro passione che al mondo del lavoro.
Al fine di favorire il giusto risalto e soprattutto la più ampia partecipazione dei cittadini, riteniamo che sarà fondamentale lavorare sulla Formazione attraverso vari aspetti: la collaborazione “con e tra” le scuole per creare ricche e prospere dinamiche culturali per investire sullo sviluppo e sulla formazione culturale degli studenti, aspetto sul quale il nostro programma è fortemente impegnato; una maggiore attenzione ai giovani che hanno progetti; la creazione di un calendario eventi e la pianificazione strategica della loro calendarizzazione; il coinvolgimento negli eventi stessi delle periferie e delle campagne anche attraverso l’installazione di palchi o schermi; l’ incremento della proposta museale della città attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico e l’offerta museale con utilizzo di tecnologie multimediali; la digitalizzazione dei giornali locali storici rendendoli consultabili online; la creazione di nuovi spazi per la cultura; la realizzazione di un centro polifunzionale per la musica in sinergia con le istituzioni già presenti sul territorio; il potenziamento dei Servizi offerti dal Museo delle Pianelle.
Provvederemo a realizzare un censimento delle strutture come potenziali contenitori culturali dotando la città di un luogo stabile per le attività culturali e realizzando un centro giovanile di aggregazione e di formazione; renderemo la nostra biblioteca ancora più moderna e all’avanguardia e, non tralasciando la storia che la nostra città conserva, creeremo un museo civico di storia naturale.
La cultura è legata a vari ambiti della vita anche al “benessere” di ciascuno di noi, di ciascun cittadino, per questo parafrasando Paolo Grassi, punto di riferimento della nostra storia culturale, siamo convinti che: la città ha bisogno della cultura e la cultura ha bisogno dei cittadini.
“Pensare è facile, agire è difficile e mettere i propri pensieri in pratica è la cosa più difficile del mondo” (Goethe) …… e noi vogliamo provarci “insieme”
Gli interventi già messi in campo negli ultimi anni (animazione, comunicazione e promozione, eventi culturali, infopoint,) e gli importanti risultati raggiunti per migliorare l’attrattività della città ci consentono di porci come obiettivo quello di migliorare la qualità del turismo in città, non basandosi esclusivamente su criteri quantitativi (presenze e arrivi). La centralità geografica di Martina Franca deve essere punto di forza per un turismo che deve crescere in qualità e quantità di contenuti sempre più vari e diversificati. Arte, natura, cultura, gastronomia, commercio devono essere punti di forza da cui sviluppare progetti tesi a rafforzare l’identità di una cittadina che deve imparare a vivere di turismo e nel turismo deve riconoscersi.
Per fare questo alcune azioni:
– valorizzare l’arte barocca e del centro storico;
– aderire ai circuiti, nazionali e internazionali, dedicati alle città d’arte, al turismo sostenibile, allo slow food, all’enogastronomia, etc.
– organizzare servizi di accoglienza (bike e car sharing) che rendano agevole la mobilità in città e fra i diversi Comuni della Valle d’Itria anche attraverso itinerari paesaggistici, e fra la città e i parchi come Parco Ortolini e la Risera Regionale Orientata “Bosco delle Pianelle”;
– organizzazione di servizi di collegamento tra i comuni limitrofi, utilizzando gli smartbus come “navette extra urbane” di collegamento tra i paesi di Locorotondo e Cisternino, permettendo così ai turisti di spostarsi con più facilità all’interno della valle d’Itria, sopperendo al problema atavico della mancanza di collegamenti rapidi con i bus di linea e treni, aumentando le fasce orarie di fruizione dei collegamenti, organizzando orari serali per consentire anche ai ragazzi non ancora patentati gli stessi spostamenti;
– migliorare la qualità delle infrastrutture e dotare la città di servizi essenziali per il turista come i corner interattivi di informazione;
– creazione di una apposita cartellonistica promozionale da posizionare sulle strade principali che collegano Martina Franca agli aeroporti più importanti della Puglia, per promuovere la città e permettere ai turisti in viaggio per la regione di “riconoscere” la città e raggiungerla più facilmente;
– realizzare mappature sempre aggiornate di tutte le attività e i luoghi di interesse del territorio;
– creare una app per garantire al turista una serie di informazioni in maniera istantanea e sempre aggiornata;
– predisporre mappe cartacee specifiche della valle d’Itria che ad oggi non sono presenti sul mercato, ma sempre più richieste dai turisti, inglobando informazioni sui centri storici e sui principali luoghi di interesse, quali: masserie di interesse storico, centri di produzione (caseifici, salumifici, etc), cantine, centri di interesse (si pensi al Museo del clima a Caranna, ai Giardini di Pomona, Centro allevamento asino di Martina Franca..etc);
– ripristinare e ammodernare la segnaletica dei percorsi ecosostenibili già esistenti per attuare una riorganizzazione e implementazione della stessa;
– realizzare eventi di spessore culturale e artistico a livello nazionale ed internazionale, cercando di destagionalizzare al massimo la fruibilità degli spazi cittadini;
– creare una anagrafica di tutte le attività alberghiere ed extra alberghiere sia per evitare le attività di lavoro sommesso che per dare al turista una vasta opportunità di scelta;
La Valle d’Itria in quanto tale ha necessità di essere conosciuta nella sua storicità e peculiarità, perciò si deve protendere alla creazione di un “centro di documentazione della valle d’Itria” che rappresenti un punto di riferimento non solo per i turisti ma anche per gli stessi abitanti. Un fulcro permanente di bikesharing point e informazione dei ciclo-percorsi esistenti. Un centro in cui trovare informazioni turistiche, fonti storiche, origini geomorfologiche, flora e fauna della valle d’Itria, insediamenti di interesse storico artistico; mostre permanenti; promozione cavalli murgesi; asino di martina franca; degustazioni; mercatini slow food, etc..; La Stazione Ippica potrebbe essere considerata quale location migliore per mettere in atto tale proposito.
La valorizzazione delle contrade di Martina Franca, veri e propri scrigni di saperi, sapori e tradizioni, servirà ad aumentare e integrare il ventaglio dell’offerta turistica della città. A tal proposito occorre:
– la creazione di mappe specifiche per promuovere le caratteristiche dell’agro martinese e l’individuazione delle contrade;
– l’istituzione di servizi di navette che permettano di raggiungere facilmente le contrade (servizio utile anche per chi abita nelle stesse zone);
– la creazione di una segnaletica specifica e dedicata che individui le contrade in modo da permettere al visitatore di raggiungerle anche a piedi.
Fondamentale sarà anche creare percorsi ecosostenibili integrati perché il turismo come indotto di crescita cittadina deve puntare alla valorizzazione dell’agro molto esteso, facendone attrattiva per itinerari naturalistici e rurali di grande interesse, e al recupero dei beni paesaggistici esistenti come tratturi, fogge, trulli. .
Non si potrà più prescindere negli anni a seguire dall’eco-sostenibilità di qualsiasi attività che l’amministrazione dovrà intraprendere ed il turismo può e deve essere valutato e approfondito verso quella unica direzione.
Tutte le soluzioni utili a creare percorsi turistici guidati devono essere perseguite per creare reti di impresa che dal turismo possano partire e svilupparsi verso altri settori.
“Una vita sociale sana si trova soltanto, quando nello specchio di ogni anima la comunità intera trova il suo riflesso, e quando nella comunità intera le virtù di ognuno vivono.” (Rudolf Steiner)
La centralità della persona e dei suoi bisogni guida la buona azione amministrativa.
Una continua attenzione al cittadino fornendo servizi efficienti che abbiano come obiettivo costante quello di migliorare la qualità di vita è fondamentale nella realizzazione di un processo di trasformazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione.
Abbiamo dato spazio e ascolto a questi temi, dedicando particolare rilevanza alla qualità dei servizi e al ruolo centrale del cittadino, al fine di valutare il grado di efficienza dei servizi già esistenti e nell’ottica di procedere a una creazione e/o miglioramento degli stessi, siano essi di natura sociale, socio-assistenziale, per il tempo libero o la cura della salute della persona nella sua accezione più ampia.
E’ nostra intenzione rafforzare il welfare territoriale anche attraverso le risorse finanziarie nazionali e regionali, gestite all’interno del Piano di Zona dell’Ambito Territoriale di cui il nostro Comune è capofila, potenziando il sistema dei servizi costruito negli ultimi anni, per garantire interventi di sostegno e protezione a tutti i cittadini in un’ottica di sostenibilità e piena accessibilità.
Dobbiamo valorizzare la capacità del sistema di welfare di generare anche valore economico, in quanto fattore di investimento e sviluppo per l’intera comunità, rivedendo la logica della risposta ai bisogni sociali e orientando le azioni ad intercettare anche domande inespresse o situazioni di rischio.
E’ necessario, quindi, in primis proseguire nell’opera già avviata di rafforzamento del servizio sociale professionale anche mediante le stabilizzazioni del personale assunto a tempo determinato, al fine di costruire di un sistema di professionalità articolato e multidimensionale
In virtù del crescente stato di povertà e di bisogno nel quale versano numerose famiglie martinesi, vi è una forte richiesta di consolidare sportelli di supporto ai nuclei familiari in difficoltà – in particolare uno dedicato al sovraindebitamento della popolazione – velocizzando la comunicazione con l’ente Comune e organizzando una rete professionale di competenze per mettere in campo proposte e progetti provenienti dai cittadini.
In tema di inclusione sociale, il sistema territoriale dovrà quindi rafforzare la capacità di affrontare anche situazioni di emergenza così come di accompagnare in maniera mirata le persone beneficiarie delle misure nazionali e regionali di contrasto alla povertà (RdC e ReD) dando maggiore visibilità anche ai loro fattivi impegni in progetti di pubblica utilità in favore della nostra comunità, presso enti pubblici e privati. Avremo cura di avviare una interlocuzione con le parti sociali per superare la dimensione di precariato che troppo spesso connota il lavoro sociale.
Particolare attenzione sarà posta alla presa in carico dei minori, affrontando con azioni mirate e coordinate la povertà educativa, materiale, culturale che con maggiore incidenza si è manifestata dopo la crisi pandemica, consolidando le azioni volte a evitare le istituzionalizzazioni, sostenendo le famiglie in difficoltà come quelle negligenti, rafforzando progetti integrati scuola-territorio, anche innovativi, sensibilizzando il territorio ai temi dell’accoglienza e dell’affidamento familiare, in collaborazione con tutti i servizi del territorio.
Insieme al sostegno delle fragilità familiari è importante valorizzare le competenze e il ruolo cruciale delle famiglie, sostenendo la conciliazione lavoro-cura, confermando e consolidando la ricca rete dei servizi per l’infanzia presente sul territorio, così come dei servizi educativi e per il tempo libero di bambini/e e ragazzi/e fornendo informazioni, supporto, organizzando attività laboratoriali-esperienziali mediante il Centro Servizi per le Famiglie.
L’azione dell’Amministrazione si svilupperà anche prevenendo attraverso l’educazione, organizzando, di concerto con le scuole e con l’ASL, percorsi formativi per l’abuso di sostanze, un giusto e informato approccio alla sessualità, lontano da ogni antico pregiudizio, anche attraverso l’organizzazione di speciali giornate dedicate alla salute.
Martina Franca vuole confermarsi città accogliente e solidale e continuare ad avere un’attenzione speciale rivolta ai care leavers: con tale espressione si intende fare riferimento a neomaggiorenni fuori famiglia che non hanno mai conosciuto i propri genitori o che provengono da esperienze di affidamento fallite, ai quali va fornita adeguata assistenza evitando allo stesso tempo i pericoli che possono verificarsi in comunità di giovani adulti.
Tra le esigenze primarie a cui dare risposta viene posta in primo piano quella di fornire loro un’autonomia abitativa – un vero e proprio diritto alla casa – e una rete di contatti di sostegno per vivere dignitosamente all’interno della nostra comunità cittadina.
In un auspicabile miglioramento dei servizi e delle prestazioni erogate funzione centrale deve assumere la commissione pari opportunità e un maggiore incremento dei servizi pubblici: l’individuazione di aree pubbliche dedicate allo sport e di spazi ricreativi e culturali dedicati ai più giovani e la creazione di una rete comune, costituendo uno sportello dei rioni.
Particolarmente diffusa è inoltre la necessità di garantire ai nostri anziani luoghi adeguati per contrastare fenomeni tristemente diffusi, in particolare quello di abbandono di anziani malati cronici non autosufficienti: un incremento dell’apertura di centri dedicati e il coinvolgimento degli enti preposti per la creazione di una guardia medica geriatrica nel centro storico.
Vogliamo sostenere l’invecchiamento attivo, incrementando spazi aggregativi ricreativi e di crescita culturale, ampliando le offerte del Centro Polivalente Anziani, puntando sull’incremento dei servizi domiciliari e di progetti abitativi innovativi per evitare l’istituzionalizzazione. Rafforzare la rete dei servizi per le non autosufficienze, sostenere le fragilità socioeconomiche degli anziani specie se soli.
Un aspetto parallelo e particolarmente rilevante riguarda l’attenzione alle categorie protette e ai cittadini portatori di diversi livelli di disabilità: siamo impegnati ad abbattere le barriere architettoniche e a realizzare uno sportello aperto, composto non esclusivamente da professionisti sanitari, che possa garantire ai malati cronici e persone diversamente abili informazioni utili e accurate in merito al proprio stato di salute e una maggiore consapevolezza della propria malattia e dei percorsi, personali e di gruppo, che possono essere intrapresi.
L’integrazione dei minori con disabilità in ambito scolastico dovrà essere riprogettata, investendo maggiori risorse anche finanziarie ed elaborando un modello di intervento condiviso con la scuola e con l’Asl al fine di rendere un servizio effettivamente inclusivi ed efficaci.
La tutela delle persone con disabilità dovrà essere assicurata non solo mediante il rafforzamento dei servizi di supporto esistenti – domiciliari e diurni – ma anche puntando sull’incremento dei progetti individualizzati per l’autonomia e la vita indipendente, attuando il programma operativo territoriale a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare mediante interventi di supporto alla domiciliarità, percorsi programmati e graduali di accompagnamento verso l’uscita dal nucleo familiare di origine o per la deistituzionalizzazione, individuando, di concerto con gli Enti del terzo Settore e associazioni di famiglie, anche soluzioni alloggiative innovative.
Nell’ottica della prevenzione e della sussidiarietà tra gli enti, sarà cura dell’Amministrazione rafforzare la collaborazione con la Regione per incentivare la medicina del territorio, attivando una rete territoriale operativa con team multidisciplinari, al fine di ridurre gli accessi inutili all’ospedale e promuovendo una più diffusa cultura della prevenzione.
Nella città complessa in maniera direttamente proporzionale alle capacità di connessione si producono aree di marginalità che possono produrre e radicalizzare situazioni di disagio. L’esclusione dalla vita sociale può avvenire in maniera silenziosa, ma implacabile. Per questo la tradizione della convivialità tipicamente meridionale può venire in soccorso alle nuove esigenze. Sarà nostra cura avviare un percorso per sviluppare pratiche di buon vicinato, tessendo le reti per un welfare diffuso, di quartiere. A tal fine può essere opportuno avviare progetti che prevedano unità di strada multidisciplinari che frequentino la città per andare incontro alle situazioni di disagio e di marginalità, per favorire l’accesso degli utenti ai servizi sociali. In quest’ottica è opportuno implementare pratiche che riportino dai margini verso il centro del dibattito pubblico i temi dell’inclusione al fine anche di migliorare le occasioni di co-progettazione prevista per la redazione dei Piani di Zona.
Sarà cura dell’Amministrazione farsi carico di una campagna di sensibilizzazione per diffondere maggiore consapevolezza sulla salute mentale, impegnandosi con l’Asl a trovare le condizioni per istituire il servizio di psicologia di base, anche facendosi carico di uno spazio comunale come sede. Sarà avviata una campagna di sensibilizzazione in merito alla prevenzione della violenza di genere e delle discriminazioni alla comunità LGBTQIA+, in rete con i consultori pubblici e il centro antiviolenza.
“La città è una stupenda emozione dell’uomo. La città è un’invenzione, anzi: è l’invenzione dell’uomo”. (Renzo Piano)
Questa Amministrazione intende avviare un’opera di rigenerazione urbana intesa come risposta concreta a evidenti problemi di natura socio-economica attraverso un programma di riqualificazione del territorio come rimedio al degrado urbano. Alla base quindi di un intervento di questo tipo deve collocarsi l’obbligo morale di analizzare le cause di decadimento e le articolazioni dei fenomeni ad esse connesse da cui dare avvio alle operazioni progettuali.
Nella nostra città si evidenzia la necessità di ricorrere a processi di rivitalizzazione di alcune porzioni di urbanizzato la cui percezione primitiva è carente di standard accettabili in termini di vivibilità e godibilità del quartiere. A tal scopo, la governance del territorio, per esempio, terrà conto della necessità di dare nuova linfa vitale al quartiere Carmine attraverso azioni rigenerative che prendano in carico la necessità cogente di un distretto scolastico all’avanguardia, e che infondano attrattiva territoriale, attraverso un incremento del pregio tecnico delle aree a verde attrezzato di quartiere, un incremento dei servizi offerti e l’inserimento di aree di pregio paesaggistico dalla alta valenza sociale ed aggregativa.
Allo stesso modo, l’area territoriale denominata Pergolo, negli ultimi anni ha visto un incremento della frequentazione a scopo sportivo. Durante il periodo di chiusura delle palestre a causa dell’emergenza Covid-19, è emersa una grande affettività popolare verso tale luogo ed un desiderio manifesto che tale vocazione sportiva venisse rinforzata da interventi diretti di riqualificazione dei luoghi. In aggiunta a quanto è stato fatto, alcune criticità evidenti possono e devono ancora essere migliorate. Sicuramente uno dei problemi cardine si evidenzia nella presenza del manufatto edilizio incompleto denominato “Grand Hotel Castello” le cui strutture ogni giorno sono frequentate purtroppo da giovani studenti inconsapevoli. La concretizzazione di azioni volte a recupero o demolizione dello stesso, deve essere alla base di un progetto di riqualificazione dell’area che contempli la risposta alla domanda di maggiori attrezzature sportive e aree a verde attrezzato nel luogo.
Per quanto alla percezione dell’intera città, un processo di rigenerazione diffusa sarà necessario al fine di esercitare un globale miglioramento della qualità della vita dei cittadini, attraverso maggiori spazi verdi attrezzati, un incremento generale del verde lungo le strade e le piazze ed il recupero con riutilizzo di spazi o vuoti urbani.
Il recupero e la rifunzionalizzazione dei beni pubblici sarà utile alla delocalizzazione di servizi e funzioni da luoghi la cui vocazione architettonica potrebbe essere espressa diversamente attraverso altri utilizzi. E’ il caso del Palazzo Ducale, che costituisce l’elemento territoriale di massimo risalto nel panorama cittadino; un contenitore in cui il pregio storico architettonico esterno trova risposta coerente ed altrettanto vigorosa nel valore artistico di quanto contenuto negli interni. Attualmente la sua configurazione planimetrica, comparata alla destinazione d’uso dei locali, non consente un’identificazione univoca del Palazzo quale luogo di cultura, piuttosto che palazzo di città. La delocalizzazione delle funzioni amministrative e il riuso dei locali a scopi museali o comunque culturali, consentirebbe al palazzo storico, qualora fossero individuate nuove aree da destinare agli uffici, di esprimere la totalità del potenziale artistico contenuto e rivelarsi fulcro cittadino per la cultura ed il turismo. Un ruolo di risalto all’interno di tale visione va riservato alla Biblioteca Comunale la cui revisione, attualizzazione ed ampliamento con tutte le risorse storico-documentali in possesso ed ancora da indicizzare e digitalizzare, contribuirebbe a confermare la centralità culturale del Palazzo Ducale. In tal senso sarebbe opportuno coinvolgere nel lavoro di mappatura anche le biblioteche private e i fondi detenuti da famiglie, associazioni e fondazioni, per fornire a studenti, ricercatori e appassionati uno strumento di ricerca efficiente. Qualora fosse necessario, sarebbe opportuno anche creare una biblioteca diffusa coinvolgendo le strutture pubbliche sparse sul territorio (es. i Laboratori Urbani).
Una città più vivibile dovrà sicuramente essere più sicura, agevole da percorrere con qualsiasi mezzo di trasporto e senza barriere architettoniche, valorizzando e migliorando lo status urbano delle periferie e della totalità dell’agro attraverso maggiori interventi manutentivi e rivalutativi in regime di cooperazione con tutti gli attori sul territorio coinvolti, a partire dal settore Lavori Pubblici fino ai percettori di ammortizzatori sociali.
In questo contesto, trovano particolare risalto la riqualificazione di due evidenze urbane di pregio che seppur localizzate in aree a vocazione differente, sono connesse dal potenziale sociale ed ambientale che le accomuna. La Villa Garibaldi ed il Parco Ortolini, seppur localizzate una in posizione centrale e l’altra in periferia molto distante dall’abitato, sono nell’immaginario collettivo due luoghi verdi fulcro di attività ricreative e aggregative da rivalutare e riqualificare.
Nel caso della Villa Garibaldi in particolare, riqualificazione e rifunzionalizzazione diventa importante in quanto l’affettività cittadina ne lega per sempre la centralità urbana alla valenza aggregativa transgenerazionale, un fondamento urbano della città la cui peculiarità architettonica e storica si conferma nella immagine tradizionale di luogo di passeggio, oltre che parco urbano protetto dal traffico veicolare e costituito da una grande densità di verde paesaggistico.
La riqualificazione della città comprende la necessità di terminare la cinta di parcheggi e di trovare soluzioni in quelle aree, quale Fabbrica Rossa, dove emerge ancora un forte bisogno.
Un tema che non possiamo ignorare è la crescente carenza idrica che sta investendo il nostro territorio negli ultimi anni. La preoccupante scarsità di piogge induce il governo della città a preoccuparsi del recupero della maggior quantità di acqua possibile durante gli eventi piovosi con azioni di incentivo al recupero e riutilizzo delle cisterne e pozzi già presenti nel centro storico e nell’agro ed attivando iniziative di sensibilizzazione e strategie di abbattimento di sprechi e realizzazione di nuovi sistemi di raccolta cittadina.
Accanto alle azioni progettuali a lungo termine ci sono quelle a breve termine che impattano sulla vita quotidiana della popolazione. La città, così come è vissuta oggi è caratterizzata da uno stato permanente di cantierizzazione che, se da un lato manifesta progresso e crescita strutturale, dall’altro impatta sulla vita quotidiana del cittadino in maniera ambivalente.
Occorre, dunque, adeguata attenzione alla attivazione di proposte, azioni e percorsi di mitigazione di tali impatti. La percezione del cittadino inizia ad essere di stanchezza davanti ai continui disagi nonché di rassegnazione ad un processo decisionale che è sentito poco concertato tra le parti.
Azioni mitigatrici tecniche quali una pianificazione e attuazione razionale delle opere pubbliche, vanno affiancate da sistemi di comunicazione e ascolto a misura d’uomo e soprattutto fruibili e adattabili a tutti i tipi di utenza.
Dobbiamo lavorare per migliorare le comunicazioni tra amministrazione e cittadino, la qualità del front office con una maggiore attenzione alle esigenze tecniche della gente, grazie personale qualificato e accogliente, gestire una campagna esplicativa approfondita che renda “umana” la trasformazione urbana e la avvicini al cittadino.
Immaginiamo una contrada Pergolo come polo studentesco non solo di Martina, ma di
tutta la Valle d’Itria, uno spazio che non si esaurisca al solo orario scolastico ma che
sia luogo di ritrovo, di studio e di divertimento anche in orario pomeridiano. Ci impegniamo a realizzare una biblioteca pubblica, o pubblico-privata per accogliere gli studenti e offrire loro opportunità di studio collettivo.
“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”. (Andy Warhol)
Tra tutte le occasioni e le sfide che tutti noi siamo chiamati a cogliere ed affrontare c’è il tema dell’Ambiente, una sfida che non tocca solo Martina Franca ma il mondo intero. L’ambiente infatti riveste una portata fondamentale nel cambiamento di rotta che tutti noi dobbiamo effettuare per migliorare la nostra salute ma anche, e soprattutto, quella del nostro territorio.
In questa ottica occorre migliorare i servizi esistenti, crearne di nuovi e soprattutto studiare, innovare, progettare nuove soluzioni perché solo chi saprà seguire gli obiettivi internazionali sarà capace di superare le grandi crisi in atto.
Il territorio e la qualità della vita, le risorse e la potenzialità di sviluppo, passano attraverso la cura e il rispetto dell’ambiente. È una sfida che tutti noi, uniti, dobbiamo raccogliere! Una delle sfide più importanti e stimolanti, consapevoli che per rispondere a bisogni sempre nuovi e per inseguire potenzialità in continua evoluzione, sia imprescindibile un costante aggiornamento non solo degli strumenti pianificatori e operativi a nostra disposizione ma anche dei metodi di lettura dei problemi, senza mai dimenticare la partecipazione di una comunità. Ammettiamo che gli obiettivi e la programmazione che descriveremo sono ambiziosi ma siamo certi che con una visone più partecipativa dell’intera comunità tale processo, già avviato in questi ultimi 10 anni, ci porterà ad assumere un ruolo privilegiato nell’affrontare la crisi sociale e climatica. Ognuno di noi deve fare la sua parte!
Miglioramento del servizio di raccolta e obiettivo plastic free
In questi anni Martina Franca ha sicuramente fatto passi da gigante dotandosi di un servizio che ha permesso di registrare una percentuale di raccolta differenziata pari al 73%. Il merito del risultato va ricercato nella preziosa collaborazione della cittadinanza. Sappiamo che il servizio va ampliato e che occorre fare ancora molto per contrastare l’abbandono dei rifiuti nell’Agro, gesti di inciviltà e irresponsabilità che vanno costantemente monitorati e bloccati, ma queste azioni si inseriscono in un quadro programmatico più ampio a cui tutti noi dobbiamo tendere per favorire un netto miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini e nel contempo promuovere uno sviluppo sostenibile di tutto il territorio.
Il nostro obiettivo è completare/potenziare i servizi di raccolta differenziata, aumentando i cassonetti informatizzati e migliorando la pulizia delle isole di raccolta.
Inoltre sarà necessaria la partecipazione di tutte le associazioni che si occupano di ambiente al fine di creare eventi, seminari e giornate di sensibilizzazione per tutta la cittadinanza sul tema ambientale, riciclo, e plastic-free. Fondamentale l’incentivazione dell’ educazione civica ed ambientale nelle scuole per favorire la consapevolezza che una riduzione dei rifiuti e, conseguentemente, dei costi passa inevitabilmente da un comportamento corretto nella raccolta differenziata e nel riciclo da parte degli utenti.
Economia Circolare
Martina Franca è una comunità consapevole, capace di assumersi le proprie responsabilità, cosciente di quanto ogni sua azione abbia un suo impatto ambientale ed è qui che noi tutti dobbiamo assumerci il compito di provare a lasciare l’ambiente in uno stato migliore di come l’abbiamo trovato.
In tutti i dibattiti internazionali la gestione delle materie prime e la gestione del ciclo dei rifiuti è diventato un tema predominante. I tempi cambiano e quell’idea consumista dell’”usa e getta” viene – anche se con lentezza – abbandonata. L’economia circolare rappresenta un cambiamento a cui noi non possiamo sottrarci; una fase in cui gli asseti economici e sociali privilegino la creazione e lo sviluppo di filiere circolari che consentano il riciclo, il riuso e la rigenerazione delle materie prime generando incredibili vantaggi: minor speco di risorse esauribili, drastica riduzione della produzione di rifiuti, nuove sinergie imprenditoriali e occupazionali. Tale intervento potrebbe portare ad un alleggerimento complessivo della Tari, pensando di poter utilizzare il criterio che ciascuna famiglia/attività paga in base alla quantità di indifferenziato prodotto. Questo progetto richiede ancora una volta il passaggio a percorsi di condivisione e partecipazione della popolazione tramite l’ausilio delle associazioni del territorio. La tariffazione puntuale necessiterà anche di uno sportello dedicato, in collegamento con il soggetto gestore, per l’assistenza alle esigenze dei cittadini. Tra gli obiettivi vi è quello di realizzare sul territorio comunale un centro del riuso e del contrasto allo spreco alimentare che consenta, nel primo caso, di favorire scambio e riutilizzo di oggetti usati e nel secondo caso di superare la cultura dello spreco delle risorse.
Verde Urbano
Il tema del verde urbano deve essere affrontato in modo sistematico ed è importante poter contare su risorse e strumenti tecnici idonei affinché questa questione venga sostenuta correttamente. Questo può essere fatto solo pianificando, progettando, gestendo e rendendo fruibili gli spazi verdi al fine di massimizzare il benessere ambientale e minimizzare i rischi.
Crediamo che la prima fase da affrontare sia quella di effettuare un censimento generale del verde cittadino e metterlo in relazione al sistema informativo territoriale, un piano comunale del verde con conseguente bilancio che permetta una più corretta progettazione del verde pubblico, nell’ottica della sostenibilità ambientale ed economica ed anche attraverso l’incentivazione e la promozione dell’adozione da parte di cittadini ed associazioni. Anche qui è necessario una visione sullo stato di salute del nostro patrimonio arboreo ed è necessario predisporre un piano del verde, che accompagni il naturale ciclo delle piante con nuove piantumazioni e sostituzioni.
Oltre a un servizio adeguato è prevista una manutenzione del verde pubblico con l’ausilio di forme di co-gestione e convenzioni fra ente locale, associazioni e cooperative per la gestione, la manutenzione e la vigilanza dei giardini pubblici. Interessanti sperimentazioni potrebbero essere avviate con la collaborazione anche dei privati, favorendo l’adozione da parte dei cittadini e associazioni per una gestione partecipata degli spazi connessa a sgravi e/o incentivazioni legati ai tributi locali. Valorizzazioni e creazione di zone pedonali con viali alberati per una Martina Franca più pulita, bella e sostenibile. In generale sarà cura di questa Amministrazione valorizzare il verde già esistente e fare in modo che sia sempre più diffuso in città, grazie anche ad esempio virtuosi con Iazzi, del Distretto Urbano del Commercio.
Tutela del Benessere Animale
È ormai consolidata una forte sensibilità in favore dei diritti degli animali e parallelamente si è affermata l’idea di come un contesto favorevole al loro benessere produca esternalità positive per tutta la comunità.
È di fondamentale importanza mantenere un dialogo permanente tra l’amministrazione comunale e le associazioni deputate a tale ambito per programmare ed organizzare attività e azioni che promuovano una vasta gamma di progetti rivolti ai cittadini di tutte le età, per educare e sensibilizzare la cittadinanza al rispetto degli animali incentivando la segnalazione di carcasse animali abbandonate, costruendo un servizio dedicato per eliminarle nel modo più celere possibile. Di concerto con i Comuni della Valle d’Itria, inoltre, potrebbe essere fattibile individuare un’area per la realizzazione di un cimitero degli animali di valenza sovracomunale.
In relazione ad alcune positive esperienze già avviate negli anni passati, occorre individuare e predisporre specifiche aree attrezzate dislocate in vari quartieri per permettere la socializzazione degli animali stessi.
A tempo stesso occorre migliorare la pulizia delle strade prevedendo distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni, anche nel Centro Storico, in modo da promuovere i gesti di civiltà da parte dei padroni di animali e potenziando al contempo strumenti di controllo e sanzioni per chi non rispetta la regola della raccolta delle deiezioni canine.
Forte è la necessità di promuovere campagne di sensibilizzazione mirate al problema degli abbandoni che affligge i volontari e le Associazioni. Sarà preminente attivare forme di sensibilizzazione ed educazione dei cittadini (sottolineando in particolare l’importanza di identificare il proprio animale domestico, ridurre le nascite e rispettarlo in tutte le sue forme) tramite lo sportello “Tutela e benessere degli animali”.
Energia Sostenibile e Clima
Martina Franca sta per affrontare questa ulteriore e grande sfida: dovrà dotarsi di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima. Dobbiamo creare un inventario che fornisca informazioni circa le emissioni di CO2 sul territorio comunale, quantificando la quota da abbattere, individuando criticità e opportunità per uno sviluppo energicamente sostenibile del territorio, costruendo fonti energetiche rinnovabili tenendo conto del nostro assetto territoriale.
Saremo impegnati ad attuare azioni dirette sul patrimonio comunale per avviare un efficientamento energetico nell’ottica della sua sostenibilità. Le azioni dovranno avere valenza diretta e indiretta rivolte ai soggetti privati anche per migliorare le emissioni del 44% entro il 2030, così come previsto dalle direttive internazionali e nazionali.
Sarà inoltre prioritario per questa Amministrazione favorire la nascita di comunità energetiche nelle contrade dell’agro e nei quartieri del tessuto urbano, al fine di utilizzare e produrre energia per l’autoconsumo, per dipendere meno dalle reti di distribuzione e per diffondere maggior consapevolezza sulla sostenibilità. Per questo obiettivo è fondamentale coinvolgere attivamente le contrade o i quartieri, in cui i cittadini, le attività commerciali, le PMI e la pubblica amministrazione decidono di collaborare per dotarsi di impianti condivisi per la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili. I benefici sono di carattere sociale, ambientale ed economico per tutta l’area in cui è situata la comunità.
“L’amicizia può servire all’interno del percorso sportivo per strutturarsi come persone. E’ utile nello spogliatoio ma anche fuori. Ma si deve anche crescere come sani rivali dove l’amicizia vera crea il rispetto del compagno e quindi dell’avversario.” (Andrea Lucchetta)
Praticare sport in situazioni sicure e accoglienti è un diritto di tutti i cittadini di Martina Franca e per questo non sarà intenzione di questa Amministrazione considerare lo sport solo come il momento in cui si giocano le gare, un problema infrastrutturale o di sicurezza. Lo sport, qualsiasi disciplina, è un momento di importante educazione alla socialità e allo stare insieme. L’esperienza sportiva sarà favorita fin dalla tenera età, grazie al coinvolgimento delle società e delle numerose associazioni sportive nella definizione di un programma annuale condiviso e nel garantire l’accesso alle strutture entro il 10 settembre di ogni anno. L’Amministrazione sarà parte attiva nella promozione, presso di scuole, di un percorso culturale che porti al centro dei ragazzi lo sport e promuoverà campagne di sensibilizzazione anche volte all’educazione alimentare nella pratica sportiva..
È intenzione di questa Amministrazione superare le conflittualità emerse per la gestione delle strutture sportive anche e verso altri settori della società martinese, perché i buoni risultati sportivi, non determinati solo dal risultato finale di una gara, ricadono su tutti i cittadini.
Per questo motivo saranno valorizzate le strutture pubbliche installate negli spazi verdi, come il percorso calistenico in via Papa Leone XIII o i tavoli da ping pong installati a Montetullio. Nel quartiere della Sanità sarà presto installato un percorso per l’allenamento per il parkour e una pista da skateboard. Saranno promosse manifestazioni sportive all’aperto nel periodo estivo. Verrà avviato un censimento delle strutture pubbliche e private da destinare ad attività sportive.
Attraverso un sistema di sostegno pubblico dato alle associazioni sportive sarà favorita la partecipazione alle attività per tutti i cittadini, anche per i meno abbienti, perché praticare sport migliora la qualità della vita, dal punto di vista della salute ma anche dal punto di vista delle relazioni e degli stili di vita. Sarà incentivata l’attività sportiva per i diversamente abili e per quelle fasce di popolazione che ha difficoltà di accesso ai servizi e alle offerte.
Sebbene alcuni sport siano più “sentiti” degli altri, in città, sarà opportuno creare le condizioni perché le società sportive possano diventare esempi di buone pratiche e di sostenibilità economica, con l’impegno da parte nostra di favorire il superamento dei conflitti e delle competizioni interne, al fine di agevolare l’accesso agli allenamenti da parte di tutti, con particolare attenzione anche alla fascia demografica più anziana. In generale, sarà obiettivo di questa Amministrazione favorire la pratica sportiva per tutti, attrezzando alcune aree per discipline specifiche, in collaborazione con le associazioni e le società sportive, in un’ottica di co-gestione.
Lo sport è il momento in cui l’amore per la città e per i propri valori si fa passione viscerale, ma questo non deve trasformarsi in occasione di conflitto violento.
“Ingegneri e metalmeccanici inventavano auto a energia isterica, alimentate dall’incazzatura degli ingorghi.” –(Stefano Benni)
Particolare attenzione si porrà nella regolamentazione, gestione e progettazione di una viabilità più sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale. Notevole è stato l’impegno degli ultimi 10 anni in tal senso, ma ciò non basta. Con l’apertura delle nuove aree parcheggio di via Bellini e di piazza Mario Pagano, al servizio dei quartieri del centro storico e del Carmine e, più in generale, al servizio di coloro che usufruiscono dei servizi ivi situati, si prevede una decongestione da traffico passivo, ovvero di coloro che cercano un parcheggio.
Abbiamo intenzione di intervenire sulla viabilità urbana andando a individuare i gangli particolarmente difettosi, dove di fatto si creano le congestioni che si riverberano poi su ampie porzioni di traffico. In questo senso saranno coinvolti esperti per ridisegnare la mappa della viabilità urbana, per favorire il deflusso in uscita e la canalizzazione verso le diverse aree di parcheggio.
Saremo impegnati ad affrontare i problemi della viabilità attraverso due azioni convergenti. Da un lato la disincetivazione dell’utilizzo del mezzo privato, dall’altro aumentando le opportunità per la mobilità sostenibile. Sarà fondamentale la presenza di un mobility manager. Daremo rilevanza allo sviluppo di spazi dedicati alla mobilità sostenibile e all’attuazione degli obiettivi del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile dedicando sempre più spazi per l’accoglienza e la circolazione di mezzi che non siano automobili private.
Siamo consapevoli che il mezzo privato è destinato ad essere, nel medio termine, sostituito da altre forme di mobilità, sia per una più diffusa consapevolezza ambientale sia per l’aumento della scarsità (e dei costi) del carburante. Martina Franca ha l’obbligo di sviluppare una progettazione pubblica per prevedere questo tipo di impatto e direzionarlo verso politiche volte a migliorare la qualità della vita dei suoi residenti e dei suoi visitatori.
Occorrerà,quindi favorire la “mobilità pedonale” all’interno degli abitati; rivisitare le linee urbane del trasporto pubblico aggiornandole alle mutate esigenze di mobilità degli utenti puntando alla razionalizzazione dei costi ed alla maggior efficacia ed efficienza del servizio; monitorare, aggiornare e rivisitare il sistema tariffario della varie aree di parcheggio a pagamento per verificare i flussi della sosta; predisporre eventuali riduzione del costo orario generalizzato specifico.
Vogliamo creare servizi ad hoc per la mobilità sostenibile tra la città e la campagna e al servizio specifico dei turisti, al fine di evitare l’insorgere di competizione per l’occupazione dello spazio pubblico tra questi e i residenti. A tal fine svilupperemo un’alleanza con il mondo del commercio, per favorire i comportamenti virtuosi e sostenibili, come ad esempio la possibilità di rimborsare il costo del parcheggio per coloro che raggiungono Martina Franca per fare shopping. Sarà attivata una particolare collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio.
Riteniamo fondamentale avviare campagne di sensibilizzazione per l’utilizzo dei mezzi pubblici, analizzando i dati relativi all’utilizzo dei mezzi pubblici, razionalizzando gli impegni di spesa e creando servizi specifici per gli utenti deboli, siano essi anziani o giovanissimi.
Daremo particolare attenzione alle azioni di educazione stradale, sia attraverso campagne mirate sia attraverso l’attivazione di politiche per il sostegno alla mobilità sostenibile, spingendo il personale comunale – o delle altre strutture pubbliche – all’utilizzo di mezzi che non siano privati.
Inoltre saranno messi in campo tutti gli strumenti necessari per il controllo e la prevenzione, anche al fine di disinnescare i conflitti tra le diverse tipologie di utenti della strada, in generale tra residenti e city user, siano essi pendolari o turisti. Una viabilità sostenibile è bene comune, che va tutelato e valorizzato. Siamo consapevoli che i migliori risultati si avranno solo se si impediscono i conflitti tra le diverse utenze e se si attivano campagne di educazione e sensibilizzazione.
La mobilità cittadina deve essere connessa alla mobilità complessiva del Territorio pertanto occorre un intervento di messa in collegamento della linea ferroviaria degli autobus di città oltre che attivare alleanze strategiche con i Comuni limitrofi al fine di scambiare i dati di utilizzo dei mezzi pubblici per migliorarne le reti, anche attivando convenzioni con servizi di car e bike sharing. L’utilizzo di tali mezzi, anche sulla scorta della fruizione dei monopattini in sharing, deve aggiungersi alla costruzione di piste ciclabili pensate per collegare le varie zone della città, connettere i quartieri e le campagne attraverso l’uso del mezzo più economico ed ecologico di ogni altro, la bicicletta.
Attraverso politiche per la gestione del personale comunale sarà migliorata la dotazione organica della Polizia Locale, di concerto coi sindacati di categoria saranno avviati progetti specifici per la formazione e il miglioramento dei servizi, in accordo con le altre forze di polizia che agiscono sul territorio. Migliorando il controllo del territorio si aumenterà la percezione della presenza istituzionale e quindi si disincentiveranno comportamenti egoisti o dannosi e si migliorerà la qualità della vita dei residenti, prevenendo possibili conflitti.
Sarà avviata un’azione di controllo capillare dei passi carrabili e delle soste per disabili, al fine di andare ad individuare situazioni superate o addirittura di abuso.
“L’uomo dovrebbe mettere altrettanto ardore nel semplificare la vita quanto ce ne mette a complicarla” (H.L. Bergson)
La Pubblica Amministrazione ispira la sua azione ai principi di buon andamento, imparzialità e trasparenza. Questo si traduce in concreto in approccio di “apertura” nei confronti del cittadino, al Servizio del quale l’Amministrazione è, come sua missione essenziale.
Il cittadino riconosce nell’Amministrazione comunale l’Ente più prossimo ai suoi bisogni, con cui vuole avere un dialogo semplice ed immediato.
È già iniziato negli scorsi anni un processo di semplificazione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale, un percorso che mira ed eliminare passaggi procedurali inutili, che spesso si traducono in un onere per il cittadino di “questuare” presso i vari uffici comunali. Il modello, già avviato, prevede:
– per l’amministrazione la creazione di una scrivania virtuale a cui accedono i diversi uffici che in contemporanea hanno la possibilità di lavorare sulla stessa pratica che viene gestita come da ciascuno come una parte di un unico procedimento, evitando in questo modo inutili protocollazioni tra i diversi uffici comunali;
– per il cittadino la possibilità di accedere tramite il Sito internet istituzionale del Comune al fascicolo del cittadino all’interno del quale riesce a visualizzare lo stato di avanzamento del singolo procedimento, nonché tutti i suoi rapporti, istanze e procedimenti con i diversi uffici comunali.
Questo processo di semplificazione, reso possibile attraverso gli strumenti digitali di cui il Comune si sta già dotando, deve interessare tutti i servizi comunali e deve necessariamente essere accompagnato da un percorso di semplificazione normativa che vede protagonista il Consiglio comunale, chiamato a rivedere e ad aggiornare i diversi regolamenti comunali per dare copertura normativa a questo processo di semplificazione.
In materia di trasparenza degli appalti pubblici, la normativa nazionale di riferimento ha fatto dei grossissimi passi in avanti andando, di fatto, a moltiplicare gli adempimenti a carico delle amministrazioni per garantire la trasparenza in materia di contratti pubblici. Un obiettivo futuro deve sicuramente essere quello di migliorare la comunicazione anche di questi aspetti nei confronti dei cittadini, prevedendo nella dedicata sezione del Sito istituzionale delle tabelle riassuntive dei contratti stipulati dal Comune che siano di facile consultazione da parte di tutti i cittadini.
Obiettivo trasversale da conseguire nel medio- breve periodo deve essere quello di ridurre i costi legati ai consumi del Comune. Non trattasi certamente di tagliare quelle tasse su cui l’Ente comunale ha pochissimi, quasi zero, margini di manovra e le cui determinazioni rivengono da disposizioni nazionali, quanto piuttosto di tagliare le spese sostenute per costi, ad oggi, non più accettabili (acqua, energia, altri tipi di beni). In questa direzione una grossa mano è data dalla dematerializzazione che, oltre a ridurre notevolmente l’impatto ambientale, porta via una serie di costi legati ad una gestione procedimentale, ad oggi ancora inutilmente legata al cartaceo.
In questa stessa direzione devono andare i protocolli attuati nelle sedi dell’Ente e nelle scuole di competenza comunale per ridurre lo spreco di risorse quali acqua ed energia.
Allo stesso modo, devono essere avviati patti di collaborazione per la realizzazione di progetti di gestione, manutenzione, miglioramento e attivazione di beni comuni con associazioni, operatori commerciali e gruppi organizzati, e non, di cittadini. Questa collaborazione tra i cittadini e l’Amministrazione, favorisce la partecipazione dei cittadini stessi alla vita della comunità e migliora la qualità degli spazi pubblici sempre più percepiti dai cittadini come propri. D’altronde il Decreto Semplificazioni del 2020 ha introdotto il principio di “leale collaborazione” tra cittadino e pubblica amministrazione, nell’attività relativa al procedimento amministrativo: «I rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione sono improntati ai principi della collaborazione e della buona fede
Nella logica della semplificazione non può certamente essere trascurata la tematica urbanistica, con la necessità che la Città si doti, nel più breve tempo possibile, del piano urbanistico generale. Uno strumento urbanistico finalmente adeguato alla disciplina di settore. Un lavoro che non parte da zero ma che chiama il nuovo Consiglio Comunale a far si che il territorio venga tutelato attraverso la disciplina di regole chiare e conoscibili a tutti, che superino i vincoli che per anni hanno impedito la crescita della Città e semplifichino la vita dei cittadini facendoli vivere in quartieri e contesti che assicurino, oltre le esigenze abitative, anche spazi dedicati alla socialità e al benessere.
È unanimemente riconosciuto che ci troviamo in una fase storica di notevoli cambiamenti che riguardano tutte le più importanti dimensioni della vita sociale.
Comunità, imprese e istituzioni devono viaggiare sullo stesso binario!
Le istituzioni locali dovranno affrontare e dotarsi di strumenti dalla compagine più europea, seguendo quelle che sono le linee guida adottate dalla comunità transnazionale. Solo raggiungendo i milestone (gli obiettivi), derivanti da strumenti programmatici quali Agenda 2030 e Pnrr, l’assetto locale potrà avviare la sua trasformazione verso innovazione e Benessere Sociale.
Tale processo va incentivato istituendo e costruendo un Assessorato dedicato alla Programmazione e all’Attuazione degli obiettivi del Pnrr, dell’Agenda 2030 e dello Sviluppo sostenibile: un Assessorato trasversale che miri a porre le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia e che garantisca la rapidità di esecuzione dei progetti attraverso una semplificazione degli strumenti in modo da favorire un aumento della produttività, sempre nell’ottica della sostenibilità.
Questo nuovo assetto comporta una riorganizzazione delle risorse umane deputate all’azione amministrativa, con una conseguente domanda di nuove competenze e informatizzazione (processo già avviato in questi anni) della pubblica amministrazione locale. Risulta quindi necessario creare un sistema dinamico e pluralistico di formazione per tutti i dipendenti comunali, compresi i Dirigenti, che punti ai fabbisogni formativi e alla qualità della formazione stessa, affinché si possano usare le risorse messe in campo dalla programmazione transnazionale in maniera efficiente, veloce e senza sprechi.
È giunto quindi il momento di dotarsi di importanti mezzi e documenti di trasparenza che valutino il progresso della nostra comunità non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. Il BES (Benessere equo e sostenibile) unitamente al Bilancio Ambientale sono strumenti di analisi sul benessere e si affiancano agli indicatori per il monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo sostenibile. Complementare ai Bilanci appena descritti è il Bilancio di Genere, che ha lo scopo di elaborare una valutazione della gestione delle risorse, dell’efficacia ed efficienza delle azioni e delle spese effettuate , valutando l’effettivo impatto delle politiche attuate su uomini e donne in maniera differenziale. La nostra Comunità ha bisogno di tali sistemi per analizzare il proprio territorio, il proprio progresso, valori, priorità e obiettivi ed è solo attraverso la consapevolezza di chi siamo e dove stiamo andando che potremmo migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Tutto quanto descritto ci porta a comprendere che non esiste benessere sociale senza benessere ambientale e che fra tutti gli strumenti descritti, e ancora una volta, il PUG (Piano Urbanistico Generale) riveste un ruolo fondamentale per armonizzare e tutelare il nostro territorio, sempre nell’ottica delle più recenti norme europee, nazionali e regionali. Contenere il consumo del suolo, inteso quale bene comune e risorsa non rinnovabile, favorire la rigenerazione urbana del territorio urbanizzato e il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, tutelare e valorizzare il territorio nelle sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche favorevoli al benessere umano e alla conservazione della biodiversità e di habitat naturali sono tutti obiettivi che vanno raggiunti e possono essere realizzati solo con la condivisione e l’approvazione del PUG. A tale documento vanno poi affiancati altri documenti tecnico-politici quali un Piano Regolare Generale che tenga conto anche della classificazione acustica del territorio e della conseguente adozione di un suo regolamento. Per quello che riguarda il decoro della nostra Città, oltre alla creazione di un documento che lo regolamenti, sarebbe utile dotarsi di uno strumento partecipativo: attraverso l’utilizzo di un app il cittadino potrebbe segnalare in tempo reale il degrado individuato per far sì che le istituzioni possano intervenire e gestire il degrado in maniera facile e tempestiva.
Spesso i cittadini e le Associazioni hanno lamentato la difficoltà a individuare e quindi usufruire dei Beni Comuni del territorio, una mappatura e messa in trasparenza degli stessi, con successiva creazione di un Regolamento che definisca le forme di collaborazione tra cittadini e amministrazione, potrebbero accrescere la cura, la gestione condivisa e la ri-generazione dei beni comuni urbani, permettendo così una veste ufficiale alle molteplici attività che i cittadini mettono in atto e che hanno valenza collettiva.
Per le imprese del nostro territorio invece occorrerà implementare i servizi SUAP con un ufficio dedicato alla finanza agevolata e alla creazione d’impresa, non solo per sostenere le imprese esistenti ma anche per incentivare la formazione di nuove. Il ricambio generazionale che si sta avviando nelle nostre imprese ci fa riflettere sull’importanza di accompagnare questo cambiamento, tenendo conto delle nuove generazioni occorre mirare a un’impresa innovativa che sta già dando grandi risultati anche al di fuori del nostro territorio.
Osservando, ascoltando e collaborando con le nuove generazioni che si può guardare al futuro ma occorre la loro partecipazione attiva, occorre ritornare a dialogare con i nostri Ragazzi e potremo farlo istituendo il Consiglio Comunale dei Giovani: è scelta strategica di educazione alla partecipazione democratica e civica, un’opportunità di azione positiva in quanto le condizioni di vita dei nostri ragazzi rappresentano gli indicatori ambientali primari della vita di tutta la comunità. “Come stanno i nostri ragazzi?” la domanda che dobbiamo porci e la risposta risiede nel dare loro importanza in quanto cittadini a tutti gli effetti.
Perché il legame tra la città e i martinesi è forte anche quando questi ultimi sono costretti a vivere fuori, questa Amministrazione darà un forte e convinto sostegno alla proposta di legge Voto dove vivo.
L’impatto positivo della digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione è ormai chiaro ai cittadini. Con l’incremento dei servizi “da remoto”, complice anche l’accelerazione dovuta alla situazione sanitaria pandemica degli ultimi anni, l’Amministrazione, negli scorsi anni, è stata investita di un compito importante: studiare soluzioni rapide ed efficaci per rispondere ai “nuovi” bisogni delle persone, in un mondo in cui la dimensione sociale e la libertà di movimento subivano una drammatica e repentina battuta d’arresto.
Le infrastrutture digitali ricoprono un ruolo vitale per molte attività quotidiane, proprio come le autostrade per i pendolari, sono le arterie su cui corrono i nostri dati e le informazioni. Lo sviluppo di solide reti digitali offre svariate soluzioni per affrontare le sfide più calde della nostra epoca, come lo sviluppo economico, l’inclusione sociale, il risparmio energetico, la mobilità sostenibile. Grazie a queste reti si tende a migliorare la qualità dell’erogazione dei servizi verso la comunità, creando un ambiente interconnesso, maggiormente sensibile all’ascolto e al dialogo.
A testimonianza dell’importanza di questi temi nell’agenda politica, il PNRR destina alla digitalizzazione della pubblica amministrazione più di 6 miliardi. Di questi, 900 milioni di euro sono investiti sull’infrastruttura digitale, per ospitare i sistemi della pubblica amministrazione in centri dati affidabili, con elevati standard di qualità per la sicurezza, le prestazioni, la scalabilità, l’interoperabilità europea e l’efficienza energetica. Un miliardo è dedicato alla migrazione dei dati e delle applicazioni di oltre 12.000 PA locali verso un’infrastruttura cloud sicura. Un appuntamento con il futuro che non può lasciarci indifferenti.
A Martina Franca, grazie al lavoro del Servizio comunale per la Transizione Digitale, sono già state avviate diverse pratiche volte alla dematerializzazione dei documenti e delle richieste in favore di alternative digitali, scaricabili comodamente da casa. Le ipotesi messe in campo per il futuro prossimo sono molteplici e ampliabili all’infinito: si va dalla chatbot, un assistente virtuale del Comune che indirizza il cittadino connesso con smartphone o pc verso i servizi online, alla richiesta dell’appuntamento per la carta d’identità, al pagamento online delle tasse e delle multe, ma anche alla possibilità di prenotare il posto in fila a distanza per evitare di fare la coda agli sportelli degli uffici comunali.
Come suggerito nella Strategia Nazionale per rafforzare le infrastrutture digitali della Pubblica Amministrazione e favorire il passaggio al cloud dei servizi pubblici, le conseguenze di questo potenziamento sono decisamente vantaggiose. Aumentano infatti la qualità e la sicurezza di questi servizi che diventano continuativi, affidabili e senza interruzioni; la semplicità e la velocità nella fruizione. Una proposta innovativa può essere lo sviluppo di una rete LAN per ospitare i siti web dei servizi pubblici principali, come quelli del Comune o dell’Ospedale, in modo da evitare ipotesi di down dovute a fattori esterni. Lavorare bene in questa direzione e implementare tecnologie digitali interconnesse può trasformare Martina Franca in una vera e propria Smart City, anche grazie ai piani di investimento legati al PNRR, come citato in precedenza.
Un altro aspetto da considerare è legato alla sicurezza informatica nelle Pubbliche Amministrazioni. La superficie di attacco è in aumento e i numerosi data breach (violazione dei dati) sono sanzionati in modo significativo ai sensi del GDPR. Fornire servizi online a cittadini, imprese e professionisti ha infatti come prerequisito quello di una adeguata sicurezza del dato. In un mondo digitale dove tutti i dati sono disponibili online è necessario rafforzare la propria capacità di difendersi da attacchi cibernetici. La transizione digitale richiede uno sforzo significativo di ammodernamento della cybersecurity nazionale, che protegga sia le persone sia le infrastrutture.
Uno degli anelli deboli della catena è, suo malgrado, il dipendente generico non adeguatamente preparato sui temi della cyberseurity.
Una preparazione insufficiente porta a trascurare la sicurezza di base della propria postazione di lavoro soprattutto se non è gestita direttamente dall’Ente (per esempio comunicazioni in chiaro, antivirus non aggiornato, sistema operativo non aggiornato, e così via).
Soprattutto durante l’ultima emergenza sanitaria e dell’attuale conflitto russo-ucraino, gli attacchi sono nettamente aumentati, tecniche di phishing e ransomware sono sempre più sofisticati e non c’è la giusta sensibilità per evitare la malevola diffusione di credenziali di accesso o la perdita di dati per cifratura o cancellazione degli stessi.
Gli attacchi ransomware richiedono anche un riscatto. Il pagamento dello stesso non è ovvio sia per limiti legali, specialmente nella pubblica amministrazione e comunque non assicura il recupero della situazione a prima dell’attacco.
Riteniamo di realizzare un piccolo manuale per il dipendente affinché lo stesso sia sempre aggiornato su tale tema.
L’estensione delle reti digitali sul territorio è sicuramente una tappa importante nel cammino del risparmio energetico che può essere affrontato toccando diversi punti di facile applicazione: sensori posti negli edifici pubblici in grado di rilevare i consumi, pensiline digitali nei pressi delle fermate dei mezzi del trasporto pubblico per favorirne l’utilizzo, sviluppo di app per i servizi pubblici, crowdmapping con informazioni sull’accessibilità di percorsi urbani.
Un piano di reti di comunicazione locale può essere arricchito da contributi continui e da innumerevoli stimoli esterni e Martina Franca, complici le risorse del territorio, può essere capofila in questo passaggio cruciale. Queste implementazioni hanno risvolti concreti nella quotidianità, in primis risparmi significativi della spesa pubblica, smantellamento di vecchi data center poco efficienti con recupero di fondi che possono essere reinvestiti nello sviluppo di nuovi servizi, miglioramento dell’efficienza energetica delle infrastrutture e maggiore sostenibilità ambientale.
Potenziare le infrastrutture digitali e credere nel costante dialogo e confronto tra cittadini e Amministratori è uno dei cardini della società progressista in cui crediamo e che vogliamo realizzare. Poste queste fondamenta comuni, ci sono un’infinità di implicazioni positive che possono essere raggiunte insieme, portando vantaggi collettivi e duraturi nel tempo. L’allargamento dei servizi digitali pubblici è sinonimo di piena partecipazione del singolo alla società e dell’esercizio dei diritti di cittadinanza attiva da parte di ognuno, per il bene e la valorizzazione della comunità.
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